Come lavora un Temporary manager
Ciò che caratterizza il lavoro di un temporary manager sono le finalità e la focalizzazione della propria azione all’interno di un contesto già rodato. Rispetto ad un dirigente con contratto a tempo indeterminato, lo scopo del temporary non si concentra sulla continuità aziendale tout court e nemmeno sulla difesa del proprio ruolo all’interno dell’azienda.
Il Temporary Manager, al contrario, è occupato nella realizzazione del progetto di cambiamento e nella preparazione della struttura aziendale una volta che il suo compito sarà terminato. E questa è la chiave di volta di ogni progetto.
1. Uno sguardo al futuro
Un buon Temporary manager non solo deve risolvere il problema per cui è stato ingaggiato. Deve saper guardare avanti. La soluzione deve essere utile nel presente e allo stesso modo futuribile. Deve poter guardare oltre. Deve guardare al futuro, garantendo appunto una struttura adattabile alle esigenze, siano queste di natura techica piuttosto che strutturale.
2. Dritto all’obiettivo
Il fine ultimo che si pone ad un temporary manager è il conseguimento dell’obbiettivo oggetto del suo incarico. Tanto più il Temporary Manager sarà efficace nello svolgimento dell’incarico che gli viene affidato, quanto prima la sua presenza non sarà più necessaria. E’ necessario un atteggiamento mentale decisamente “particolare” fatto di «lavorare per rendersi inutile il più presto possibile».
3. Indipendenza di giudizio
Il temporary Manager è un professionista poco incline a legarsi a situazioni o persone, senza nulla togliere all’efficacia del suo operato. Il suo fine non è contare su una permanenza a tempo indeterminato all’interno della struttura ospitante. Dovrà agire bene e in tempi rapidi, senza mettere tra le sue priorità il ricoprire certe posizioni. Piuttosto, trovare soluzioni concrete ai problemi che deve risolvere. Questo approccio gli consente di conservare una preziosissima indipendenza di giudizio. E’ opportuno ascoltare le opinioni di tutti ma è importante conservare il proprio punto di vista che ricordiamolo, non è “drogato” da talune dinamiche aziendali, magari le stesse che hanno fatto intoppare in progetto e per il quale è stato ingaggiato al fine di apportare sostanziali modifiche.
4. Gestire lo Stress senza subirlo
Il Temporary Manager è un professionista alla ricerca di nuove sfide professionali, perché è motivato da risultati da raggiungere, è curioso ed è orientato alla risoluzione del problema. Non ama la routine e vive il cambiamento come stimolo e per questo è abituato a gestire lo stress senza subirlo.
5. Project management capillare
Il conseguimento di risultati concreti in tempi rapidi richiede tenacia e coerenza, per avere successo. Il Temporary Manager è un professionista che vanta esperienza non solo in un unico ambito, ma deve avere una conoscenza di insieme dell’argomento trattato. Da questa conoscenza di prassi e mercati diversi tra loro attinge anche modelli alternativi, da trasferire all’interno delle realtà aziendali in cui è chiamato a intervenire, arricchendole.
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Lorenzo D’Isita | Marketing & Communication Manager
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